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Cos’è la riabilitazione
La riabilitazione si definisce come l’insieme di trattamenti per permettere il recupero delle capacità fisiche e dell’attività motoria, in modo da permettere a una persona di tornare a vivere la propria quotidianità nella maniera più normale possibile, ovvero a reinserirsi nel lavoro, nella famiglia e nella società.
Il trattamento riabilitativo è in genere consigliato dopo un incidente, un trauma o una lesione che ha compromesso alcune capacità motorie o funzionalità; esso, inoltre, ha diverse modalità di applicazione, in funzione del tipo e della gravità della patologia.
Tipi di riabilitazione
La fisiatria, che è la branca della medicina che si occupa di studiare i diversi tipi di riabilitazione, riconosce questi come i principali:
- Chinesiterapia: per definizione la chinesiterapia è “la terapia attraverso il movimento”, e si propone quindi di curare la patologia mediante i movimenti. Eseguita principalmente da fisioterapisti e chinesiologi, è un tipo di riabilitazione fisica manuale ed individuale, e ha l’obiettivo di sciogliere i tessuti muscolari irrigiditi, che compromettono la mobilità fisiologica articolare. Questo tipo di terapia è associata alla riabilitazione posturale e alla massoterapia.
- Riabilitazione in acqua: questo tipo di riabilitazione sta avendo grande successo e attualmente viene molto di frequente utilizzato come terapia sia pre che post chirurgica. Il beneficio di svolgere il movimento mentre si è in acqua è dovuto alla diminuzione della forza di gravità, che permette movimenti più delicati e meno stressanti. In aggiunta, l’acqua offrendo una resistenza più graduale e una conseguente maggiore uniformità della tensione muscolare, consente ai muscoli di abituarsi gradualmente al movimento. Questo tipo di terapia non richiede doti da nuotatore esperto: tutti gli esercizi si svolgono in vasche poco profonde.
- Riabilitazione funzionale: questa riabilitazione ha un obiettivo ben chiaro, ed è quello di identificare e risolvere le alterazioni di movimento attraverso l’aggiustamento delle disfunzioni del sistema muscolo-scheletrico. Si chiama funzionale perché cerca di attivare la funzionalità delle strutture muscolari che servono a stabilizzare la colonna vertebrale ogni volta che si eseguono movimenti. E la stabilizzazione serve soprattutto a non stressare le articolazioni e di evitare così: degenerazioni discali, artrosi, osteofiti e altre lesioni sulle strutture articolari. In questo tipo di riabilitazione si utilizzano la stimolazione cutanea, o i riflessi di locomozione, ma anche esercizi funzionali che evocano le posizioni assunte dai bambini durante il primo anno di vita.
- Riabilitazione posturale: è indicata per prevenire e curare anzitutto il mal di schiena. Lo specialista utilizzerà esercizi motori personalizzati per aiutare il paziente ad avere una consapevolezza maggiore del proprio corpo e per prendere coscienza delle posture che gli arti superiori e inferiori assumono nello spazio.
- Riabilitazione neurologica: l’obiettivo principale è che le persone con disabilità risultanti da lesioni del sistema nervoso possano essere sempre più indipendenti e autonome. Per raggiungere questo scopo, il paziente segue un percorso riabilitativo multidisciplinare e comprensivo che tende a migliorare le funzioni, diminuire i sintomi e potenziare il senso di benessere del paziente e dei suoi familiari. Questo tipo di riabilitazione è indicata soprattutto per pazienti che hanno avuto o hanno mielolesioni, lesioni nel cervello, esiti di ictus, Parkinson, sclerosi multipla e postumi di poliomielite.
- Riabilitazione pavimento pelvico: in questo caso il trattamento fisioterapico si occupa della rieducazione dei muscoli pelvici, attraverso una serie di esercizi che aiutano a prendere consapevolezza di questa parte anatomica, per migliorarne il tono, chiamati “esercizi di Kegel”. La riabilitazione consiste nel prendere consapevolezza con contrazione e rilassamento muscolare del pavimento pelvico; a questo scopo può anche essere molto utile la terapia TENS o con biofeedback.
Quando si ricorre alla riabilitazione
Si dovrebbe eseguire una visita fisiatrica quando si soffre di una disabilità o di una malattia causata da differenti affezioni patologiche o da stati doloranti tali da essere da impedimento ad una vita attiva. Se infatti la quotidianità è minata dalle ridotte funzioni motorie, ne consegue un peggioramento anche di quelle cognitive, emotive e relazionali.
Il fisiatra, medico specialista in medicina fisica e riabilitativa, è il garante del processo di guarigione e dopo la corretta diagnosi deve elaborare un progetto riabilitativo individuale (con obiettivi chiari a breve, medio e lungo termine) e anche il programma riabilitativo in accordo con le necessità di ogni paziente e con l’auspicabile cooperazione di altre figure professionali.
Effetti
Dopo aver fatto una corretta terapia riabilitativa, i risultati visibili a livello fisico dovrebbero essere quelli di:
- avere muscoli più forti e resistenti in modo da poter muovere liberamente le articolazioni e le parti del corpo interessate;
- sentire meno dolore e aver ridotto l’infiammazione;
- raggiungere un’ottimale rilassamento dei tessuti;
- ottenere una vascolarizzazione incrementata;
- beneficiare di un miglioramento della condizione fisica generale;
Come detto precedentemente, però, i risultati variano a seconda del tipo di riabilitazione e allora sarebbe prudente sostenere che, in termini generali, un buon percorso riabilitativo consente alle persone di poter cominciare o riprendere a svolgere tranquillamente le attività quotidiane, sia a livello fisico che di interazione con gli altri.
Dove si effettua
Il percorso di riabilitazione può effettuarsi in maniera individuale con un fisiatra, negli ospedali e ambulatori, o anche nei centri di riabilitazione o fisioterapici, dove operano figure professionali quali psicologi, terapisti occupazionali, educatori, medici generici, pediatri e infermieri, che supportano il paziente nella guarigione a livello fisico e psichico.